Il campionato 1999/2000 è il quinto della Cestistica in serie B, ed
è arrivato dopo quindici anni di attesa. Presidente è Luigi
Mascia, grande appassionato di basket che ha traghettato la
Cestistica dalla serie C fino al tanto atteso ritorno nella serie
superiore. Sponsor è un gradito ritorno nello sport locale,
l'imprenditore Dario Montagano che anni prima aveva
sponsorizzato il Basket San Severo "AGRICOMM", per questa stagione
la Cestistica si chiamerà "HOTEL VALLE CLAVIA".
L'obbiettivo per la stagione che si va ad affrontare è (e non
potrebbe essere diversamente) la salvezza, per raggiungerla si cerca
di rinforzare la squadra con gli innesti di giocatori di categoria,
si ingaggiano per questo scopo Giuseppe Russo (pivot 1.98)
dal Collana Napoli; Stefano Bazzucchi (pivot 2.04)
dall'Avellino;
Massimo Di Lembo (play 1.80) dall'Atri; ritorna a San Severo
Nicola Tartaglione (guardia 1.90) dal Silvi. Si cerca inoltre
di ingaggiare
Barletta, un pivot di 2.10 noto ai tifosi sanseveresi perchè
anni prima aveva giocato ad Apricena nella fugace
|
Oscar
Chiaramello |
apparizione della squadra apricenese in B2, il lungo
pivot però preferisce, spinto dal suo procuratore, un'altra squadra
che gli garantisce delle maggiori gratificazioni professionali e la
possibilità di una migliore carriera (?). Per correre ai ripari si
ingaggia per la prima volta a San Severo un giocatore "straniero",
Oscar Chiaramello (2.00 pivot) oriundo portoricano dal doppio
passaporto. Per come sono andate le cose non finiremo mai di
ringraziare Barletta che con la sua rinuncia ha consentito
l'ingaggio di uno dei più forti giocatori mai venuti a vestire i
colori gialloneri.
|
Roberto De
Florio |
Ad allenare la squadra resta Roberto De Florio che
dopo la promozione dell'anno precedente merita di condurre i
giocatori nella nuova avventura. Il campionato si gioca in maniera
altalenante, si perdono alcune partite per un soffio, altre per
sfortuna, altre ancora in situazioni assurde (Lecce), come sempre
accade in queste circostanze, a pagare è l'allenatore che a metà
campionato viene esonerato. Al suo posto arriva De Angelis,
ottimo allenatore ed i frutti si vedono immediatamente, in casa si
diventa imbattibili e nei play-out ci si salva andando a vincere in
trasferta a Giulianova e senza quindi giocare la terza partita in
casa.
Il Campionato successivo vede un cambiamento nei vertici
della società, Luigi Mascia lascia la presidenza a Dino
Bocola, sindacalista. Quello che sembrava un normale
avvicendamento societario è in realtà il preludio all'uscita dalla
dirigenza di
Mascia che entrerà successivamente a far parte della neonata
società "Sperone d'Italia" militante nell'attuale campionato di
serie "D".
La Cestistica San Severo targata "Hotel Valle Clavia" |
Dino
Bocola è una persona estranea al mondo dello sport, fino a pochi
mesi prima sapeva a stento cosa fosse il basket, ma è anche una
persona con abili capacità menageriali che mette a disposizione
della società, instaura subito un buon rapporto con giocatori
e tifosi, con i quali ha un "feeling" cha mai nessun dirigente era
riuscito ad avere in precedenza (resteranno nella memoria di tutti i
cori che i tifosi gli dedicavano durante le partite). La sua abilità
e la sua tenacia gli permettono di trovare una serie di sponsor
quando sembrava che tutto andasse a rotoli. Per la prima volta ci
sono delle solide basi su cui lavorare, lo sponsor principale è la "CONAD"
nota catena della grande distribuzione, con la quale si sigla un
accordo su base biennale, c'è quindi spazio anche per la
programmazione.
Grazie alla solidità societaria raggiunta si pensa di
costruire una squadra in grado di raggiungere agevolmente i
play-off, in panchina viene chiamato Valdi Medeot allenatore
dalla lunga esperienza (molte stagioni in serie A) che nella
stagione precedente aveva allenato il Cosenza, come giocatori
arrivano
Valerio Corvino (1.76 play-guardia) anche lui proveniente da
Cosenza, Giorgio Rosito (2.05 ala-pivot) ed Ernesto Miglio
(1.92 guardia). Partenti per altri lidi Di Lembo e Russo.
La stagione non inizia nel migliore dei modi, Padalino
ha problemi alla schiena che ne impediscono l'utilizzo, si perde di
un punto a Potenza, nella stessa gara Chiaramello viene
squalificato per un scontro fisico con Pate, inoltre
Corvino si infortuna seriamente ad una caviglia e dovremo fare a
meno di lui per parecchie giornate. La successiva gara in casa si
perde con la Spar Pesaro e sorte migliore non capita nella terza
giornata quando si naufraga in quel di Ancona. Ma dalla quarta
giornata si suona la carica, Oscar Chiaramello rientra
dalla squalifica e prende a giocare in maniera strepitosa,
Marinelli cresce ogni partita in modo esponenziale e così si
infilano nove vittorie consecutive che ci proiettano in cima alla
classifica. In città l'entusiasmo è alle stelle e nella gara
inaugurale del Palacastellana contro la Luiss Roma ci sono
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Mario Del
Vicario |
3.000 tifosi ad incitare la squadra, in quella
partita Mario Del Vicario gioca una gara maiuscola
suscitando l'ammirazione dell'ex miss Italia Danny Mendez presente
sugli spalti.
La gara successiva in casa non è altrettanto felice, lo
scontro è contro il Patti e può risultare decisivo per i giochi
play-off. Purtroppo si incappa in una giornata storta, si gioca
malissimo, sicuramente una delle più brutte partite mai giocate, e
complice una condotta arbitrale non certo casalinga si perde
meritatamente. Purtroppo questo comprometterà la possibilità di
disputare in casa la finale play-off che giocheremo con lo stesso
Patti, cosa che alla fine si rivelerà decisiva in quanto vincere a
Patti è impresa davvero impossibile, soprattutto a causa del clima
intimidatorio nel quale si è costretti, in un campo che sembra
costruito apposta per far polpette dell'avversario e degli arbitri.
Ma i tifosi sanseveresi sono gente senza paura e così nella terza e
decisiva gara, 200 temerari sfidano la sorte e vanno in Sicilia ad
incitare la propria squadra. La partita si gioca in un clima
infernale, la forza pubblica è come se non ci fosse, i nostri dopo
pochi minuti sono già carichi di falli, Corvino viene espulso a metà
gara, comunque si rimane sempre in partita e alla fine solo una
manciata di punti separerà le due squadre. Rimarranno nel cuore e
negli occhi di tutti le lacrime di rabbia di Oscar Chiaramello
(sarà questa la sua ultima gara in giallonero), un'altra cosa che
non si dimentica è lo stupore dei tifosi pattesi quando ci videro
arrivare... mai nessuno aveva osato entrare nella loro tana!
La "Conad" Cestistica San Severo, campionato 2001/02
. |
Il
campionato 2001/2002 ci vede impegnati nel girone nord, che è
notoriamente più ostico di quello meridionale, alla presidenza c'è
ancora Bocola che in estate ha lavorato moltissimo nel
tentativo di costruire una società ancora più solida, numerosissime
le riunioni per trovare nuovi soci, ma alla fine non si giunge a
nulla di concreto e così le ambizioni vengono ridimensionate, ancora
una volta si è perso l'occasione per fare qualcosa di buono. La
squadra viene notevolmente cambiata, vanno via Chiaramello,
Bazzucchi,
Corvino e Marinelli, anche Miglio che l'anno
prima ben si era comportato non trova l'accordo economico e lascia
la squadra. Al loro posto vengono ingaggiati Vincenzo Cristiano
(2.04 pivot),
Domingo Liguori (2.00 ala-pivot), Nicola Elia (1.94
guardia),
Carlo Galetta (1.92 play), Paolo Grassitelli (1.96
ala). Tutti questi giocatori si sono ben distinti nel campionato
precedente, in particolare Liguri è stato il miglior tiratore
da tre della intera serie B e Galetta uno dei migliori
assist-man della categoria, quindi sulla carta una squadra forte che
dovrebbe centrare agevolmente l'obbiettivo play-off.
L'inizio è invece un disastro, si perdono tutte le partite,
dopo quattro giornate si è ancora a zero punti, Liguri paga per
tutti e si scioglie il suo contratto, dopo qualche tempo anche
Medeot rassegna le dimissioni e si gioca senza allenatore, le
sconfitte continuano ad arrivare una dopo l'altra, cosi come
arrivano uno dopo l'altro gli allenatori (alla fine saranno in
cinque ad essersi seduti sulla panchina), va via anche
Grassitelli per problemi di spogliatoio e la stagione pare ormai
compromessa, anche Bocola, ormai abbandonato da tutti è costretto
alle dimissioni, il suo posto verrà preso successivamente da
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Nazario
Mirando |
Nazario Mirando, imprenditore politicamente
impegnato e da sempre grande tifoso della Cestistica. Alla
riapertura del mercato di gennaio la società corre ai ripari,
arrivano così due oriundi sudamericani, Leo Mauti (2.00
ala-pivot) e
Diego Ismael Onetto (1.94 ala) due buoni giocatori che
assieme all'ennesimo allenatore giunto in panchina, lo slavo
Djiukic, trasformano letteralmente la squadra che viaggierà
nella fase finale del campionato a ritmo promozione, diventando lo
spauracchio del campionato. Alla fine della regular-season riusciamo
a toglierci dall'ultimo posto che avevamo occupato dall'inizio del
campionato e addirittura nell'ultima giornata conquistiamo il
diritto di giocare l'eventuale bella dei play-out in casa. La sfida
è con il Castellaneta che nel campionate abbiamo battuto in entrambe
le gare, nei play-out è però un'altra storia, si vince bene in gara
uno, si perde in gara due e si arriva così in gara tre. La partita è
di quelle belle e vibranti, si è costantemente avanti, ma quando
sembra che ormai sia stato dato il break decisivo, il Castellaneta
con un colpo di coda nel terzo quarto e soprattutto grazie alla
buona vena di Verde nel tiro da tre ci riaciuffa.
Sembrano riapparire i fantasmi di inizio campionato, Mauti
non centra più la rete e non riusciamo più a trovare la via del
canestro quando Dijukic gioca la carta Del Vicario,
tenuto fino a quel momento saggiamente in panchina in modo da averlo
fresco nel finale di gara. Il capitano entra e in un momento di
autentico raptus agonistico segna 14 punti consecutivi
uno-in-fila-all'altro! Memorabili le due bombe consecutive da
distanza spaziale, su una delle quali subisce anche un vistoso
fallo, va in lunetta e segna (in pratica 7 punti nel giro di 30
secondi!), stroncando letteralmente le gambe ai pur volenterosi
avversari. Si chiude così con una meritata salvezza una delle più
travagliate stagioni della Cestistica (tre giocatori andati via, due
presidenti, cinque allenatori, due nuovi giocatori, brrrrr...)
Sul campionato 2002/2003 si deve fare una premessa,
indipendentemente dai risultati raggiunti è stato sicuramente uno
dei più belli ed entusiasmanti campionati visti a San Severo
(chissà, forse il più bello in assoluto!), vuoi per la giovane età
dei giocatori (la nostra squadra ha l'età media più bassa di tutte
le serie maggiori, dalla A1 alla B2) vuoi perché si è partiti con il
semplice intento di salvarsi, vuoi per aver fatto vedere i sorci
verdi alla corazzata Ruvo,il campionato in questione resterà sicuramente
nella memoria di tutti.
La "Sale la Pentola
Ricevimenti" San Severo, campionato 2002/03 |
Sponsor
principale è ancora una volta un ritorno, la "Sale la Pentola
ricevimenti" di Torremaggiore, il budget è limitato (come al
solito), quindi si decide di puntare sui giovani, arriva così un
gruppo di ragazzi di belle speranze a rivoluzionare completamente la
squadra, della rosa precedente restano solo Onetto e
l'inossidabile capitano Mario Del Vicario oltre allo juniores
D'Arrissi. Si tratta di Gionata Bizzarri (1.98 ala),
Matteo Arbetti (2.05 ala-pivot)
Benjamin German (1.97 ala) Pablo Albertinazzi (1.77
play), in panchina viene chiamato Volcan che prende così il
posto dello slavo
Dijukic che ben si era comportato nella passata stagione. Il
nuovo allenatore vanta un curriculum di tutto rispetto per aver
allenato anche negli Stati Uniti, si tratta di una persona molto
esigente, maniacale nel gioco di squadra, esige un'applicazione
totale e costante degli schemi di gioco, il suo credo è la difesa
aggressiva che applica costantemente per tutti i 40 minuti di
gioco, infatti alla fine del campionato le statistiche metteranno
ben cinque giocatori della Cestistica nei primi sei posti
della classifica palle recuperate (Onetto, Albertinazzi, Del
Vicario, Bizzarri e Arbetti). Questa cosa era una forza
ma anche un neo, chissà mai cosa ci sarebbe successo se in alcune
partite perse per un soffio fossimo passati a zona a tirare un pò il
fiato... mah... purtroppo non lo sapremo mai. Altra cosa singolare
di questa squadra è che si gioca senza un pivot di ruolo, ma la cosa
verrà ben compensata dall'entusiasmo, dalla frenesia e
dall'incoscienza che solo una squadra giovane può avere. A gennaio
arrivano a rinforzare la rosa altri due giocatori, Giovanni
Rugolo (1.94 guardia) e
Gabriele Bellina (2.00 ala-pivot) che daranno un valido
contributo nel prosieguo del campionato.
Tra i
ricordi è inevitabile soffermarsi sul tormentone che è stato lo
scontro con il Ruvo... gara di andata: molto ben giocata, si è
avanti per buona parte della gara, alla fine si perde, ma la
sensazione che si poteva fare di più è palese. La corazzata Ruvo non
ha affatto avuto vita facile!
Gara di ritorno:si ripete la gara di andata ma questa volta a parti
invertite, è il Ruvo ad essere perennemente in vantaggio, ma noi lo
riacciuffiamo nel finale di gara e vinciamo!
Play-off gara1: La più incredibile partita che mente
umana possa immaginare, in casa del Ruvo i nostri ragazzi
impartiscono un'autentica lezione di basket agli avversari, davanti
agli sbigottiti tifosi ruvesi con una gara incredibile riusciamo ad
arrivare a 18 secondi dal termine con 5 punti di vantaggio e palla
in mano... ma un incredibile canestro dell'ex Bazzucchi ed
un'altro altrettanto incredibile errore di Arbetti (davvero
imperdonabile!) ci portano all'over-time! I nostri, stremati dalla
fatica di una gara fatta tutta di pressing, difesa aggressiva e
rilanci, cedono di schianto e si perde... che rabbia!!!
Gara2: Bella partita, ma senza storia si vince con
facilità e con grande rammarico per come è finita la gara
precedente, i ruvesi appaiono stanchi, e la cosa ci fa sperare per
la bella di Ruvo...
Gara3: Invece stanchi siamo noi e la gara dice
veramente poco, il Ruvo vince, ma noi non demeritiamo ed usciamo tra
gli applausi dei vincitori. A noi resterà sempre il rammarico di
aver perso una grande occasione in gara1.
La Cestistica San Severo, campionato 2003/04 |
Si giunge così al campionato 2003/04, in estate il presidente
Mirando ancora una volta lancia un disperato grido d’aiuto, ormai la
situazione è diventata insostenibile per la società, c’è bisogno di
nuove energie che, puntualmente non arrivano. Ad aggravare la
situazione c’è anche l’inaspettata defezione dello sponsor, la
situazione è così diventata pesantissima. Nonostante tutte queste
difficoltà si decide lo stesso di andare avanti, con pochi soldi si
deve fare la squadra, trattenere i giovani della passata stagione è
diventato impossibile perché tutti i ragazzi sono diventati pezzi
pregiati del mercato, bisogna ancora una volta cambiare tutto. Vanno
così via Onetto (che va a partecipare alla disastrosa
disavventura di Trani), Bizzarri Arbetti, German,
Albertinazzi (torna nella massima serie in Argentina dove fa un
bellissimo campionato), Bellina e Rugolo, lascia
libera la panchina Volcan, insomma, l’ennesima
rivoluzione. Il lancio di tanti giovani, arrivati a San Severo da
perfetti sconosciuti e contesi da tante squadre nel mercato
d’estate, da però alla Cestistica un piccolo vantaggio, la fama di
essere un trampolino di lancio per giocatori vogliosi di mettersi in
mostra. Arrivano così altri ragazzi disposti anche a qualche
sacrificio pur di indossare la maglia dei “neri”. In panchina si
punta sul ritorno di Roberto De Florio, artefice della
promozione in B di qualche anno prima, come giocatori si riesce,
dopo un’estenuante trattativa, a portare nelle nostre fila
Eduardo Passante (dal Brindisi, 1.98 Ala-Pivot), arrivano anche
l’argentino Luciano Massari (dal Vittoria 2.00 Pivot),
Claudio Sacco (dal Cento 1.82 Play), Edoardo Nesti (da
Lucca, 1.94 Ala), De Florio insiste per portare con se Ivano De
Sanctis (1.90 Guardia) dal Manfredonia, la società,
fortunatamente, lo accontenta. Confermati solo il giovane D’Arrissi
e l'eterno capitano Mario Del Vicario, il resto della squadra
si fa con i ragazzi del vivaio.
L’inizio del campionato è tremendo, si perdono partite a ripetizione
ed alcune di queste davvero in malo modo, De Florio non
riesce in alcun modo a comunicare con i giocatori che, ad un certo
punto gli voltano letteralmente le spalle. Paradossalmente però si
va a vincere sul campo della prima in classifica grazie anche
all’apporto del primo rinforzo stagionale, Onetto, tornato a
San Severo dalla morente Trani (dopo altre due giornate la squadra
si ritirerà dal campionato) questo però, non riesce ad evitare
quello che accade sempre in questi casi, a pagare per tutti è
l’allenatore che, da gran signore, rescinde consensualmente il
contratto. Al suo posto arriva Stefano Ranuzzi, bolognese,
figlio di Renzo Ranuzzi che ha allenato i gialloneri a metà
degli anni 80. Le cose iniziano ad andare subito meglio, anche e
soprattutto perché il gruppo non ha più scusanti. A dicembre
Onetto torna in Spagna per motivi familiari e la società ancora
una volta corre ai ripari, arriva da Campli Federico Peruzzo
(Ala-pivot 2.12) che non farà rimpiangere l’ala sudamericana. Alla
fine riusciamo a salvarci nei play-out ed anche in maniera piuttosto
agevole, grosse nubi però si addensano sul futuro della Cestistica...
finito il campionato Nazario Mirando e Michele Princigallo,
stanchi del disinteresse nei confronti della società, non se la
sentono di continuare ed alzano bandiera bianca.
La conferenza stampa nella quale Mirando spiega le sue decisioni
e lancia l'ultimo disperato grido d'aiuto
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Si è ad un passo dalla fine di tutto, il disappunto dei tifosi è
grande, ma sono in pochi a biasimare il comportamento della società
che ormai è ad un passo dal cedere il titolo alla Cestistica
Bernalda. Proprio quando i dirigenti della squadra Bernaldese sono a
San Severo per concludere tutto, avviene il miracolo, Michele
Princigallo decide di andare avanti e cede la società ad un gruppo
di imprenditori che, nel frattempo, si è fatto avanti. Dopo alcuni
tentennamenti, il cuore ha la ragione su tutto... la Cestistica è
salva!!!
La "Paf Legno" Cestistica San Severo, campionato 2004/05 |
Vittorio Pazienza, che ha il merito di essere riuscito ad unire il
gruppo di imprenditori che ha scongiurato la vendita del titolo,
viene eletto presidente, arrivano in estate nuovi giocatori a
rimpiazzare tutti i partenti, Davide Pulvirenti (1.88 Play)
Francesco Gori (1.98 Ala)
Luca Vigilante
(ala-guardia 190)
Valerio
Sanlorenzo
(2.00 Ala-Pivot) e due nomi altisonanti, Carlo Contaldo (2.06
Pivot) e Andrea Cempini (2.00 Ala), confermati il capitano
Mario Del Vicario, Ivano De Sanctis, e Vincenzo D’Arrissi).
Il campionato non inizia nel migliore dei modi, soprattutto
considerando il roster costruito dalla giovane società, inoltre tra
la sorpresa generale, il presidente rassegna le dimissioni e tutto
questo rende l’ambiente tutt’altro che sereno. Nella trasferta di
Napoli dopo aver chiuso con 17 punti di vantaggio il secondo quarto,
si perde in malissimo modo… la squadra è contestata e soprattutto è
contestato Cempini, reo, secondo la gioventù giallonera, di non
mostrare il necessario attaccamento ai colori. Questo per i tifosi
significa una sola cosa: guerra! La contestazione è forte e l’ala
pisana non ci sta, si crea così il gelo tra la squadra e gli ultras.
Intanto si continua a perdere e, soprattutto, a giocare male. Ne fa
le spese il mister Ranuzzi che viene esonerato. Secondo i
tifosi Pulvirenti e in particolar modo Gori non sono
in grado di reggere la B2, la realtà è che la squadra è stata
assemblata male, ragionando più con l’istinto che con la testa. Si
cerca comunque di correre ai ripari e nel mercato di riparazione
torna dopo cinque anni Massimo Di Lembo. Dopo alcune settimane di
confusione in cui la panchina è stata affidata ai vari Scarano,
Cannelonga e De Angelis, arriva in maniera definitiva
il nuovo Coach Andrea Brogialdi che, complice la crescita imponente
di Gori e la “tregua” tra i tifosi ed Andrea Cempini,
ci porta a concludere il campionato al 9° posto, cosa che ci fa
salvare senza l’affanno dei play-out. Una stagione senza infamia e
senza lode, ma la delusione è palpabile in tutti, società compresa.
Nel
campionato 2005/06, la società cerca di trarre insegnamenti dalla
precedente stagione, ha capito che agire d'istinto può portare a
cocenti delusioni. La prima decisione è quella di affidare la
panchina a Claudio Vandoni, tecnico romano di provata
esperienza e forte personalità. Della stagione precedente restano
solo il play Max Di Lembo e Ivano De Sanctis. E' la
prima stagione senza Mario Del Vicario, il capitano di mille
battaglie che lascia il basket semiprofessionistico per concludere
la carriera nei cugini della Fortitudo. Per assemblare la squadra ci
si affida all'esperienza e al fiuto di Vandoni. Arriva da P.Sant'Elpidio
Enrico Gaeta (ala-pivot, 2.00), atleta di indubbie qualità
tecniche e umane, che resterà per sempre nei ricordi di tutti. Da
Novellara (C1) arriva Marco Ciavolella (pivot 2.00), un
giocatore praticamente sconosciuto, sul quale Vandoni è disposto a
scommettere (e vincere!), da Riva del Garda giunge il talentuoso
Ousmane Guaye (guardia 1.88), senegalese e primo giocatore di
colore ad indossare la maglia giallonera. Da Soverato arriva
Davide Rea (guardia 1.92) fortemente voluto dal tecnico.
Completano la rosa Vito Favia (ala 1.88 da Bari), Gianluca
Cirillo (play, 1.85 da Ravenna) e per ultimo arriva Andrea
Gennari (pivot, 2.08) da Pesaro, atleta dalle grosse
potenzialità che verranno espresse durante il campionato. Tra la
sorpresa generale la Cestistica vince tutte le prime gare, il gioco
è spumeggiante, la gente si diverte e in breve tempo gli spalti si
riempiono di spettatori come mai in precedenza. Alla fine del girone
di andata i gialloneri sono in testa alla classifica, conquistando
il diritto di giocare la semifinale di WinterCup. L'avversario e
l'Empoli e in Toscana i gialloneri perdono di 8 punti, ma nella gara
di ritorno la Cestistica gioca una partita maiuscola conquistando la
finale che si disputerà a S.Marino contro l'ABC Varese. La partita
si gioca di mercoledì e nonostante i 500 km, circa 400 tifosi vanno
ad incitare la squadra suscitando l'ammirazione degli avversari. Si
perde, ma assolutamente senza demerito... la partita la facciamo noi
e solo nell'ultimo quarto la più titolata Varese riesce a spuntarla.
La stagione regolare si conclude al terzo posto alle spalle di
Gragnano e Ruvo, il primo turno dei playoff con Maddaloni viene
superato con un po' d'affanno, ma l'impresa si compie a Ruvo in
gara 1 di semifinale, dopo una partita fatta tutta ad inseguire, negli ultimi
istanti una penetrazione di Guaye ci dà la vittoria. L'entusiasmo
arriva alle stelle e in gara 2 ci sono 4000 tifosi ad incitare la
squadra sugli spalti, purtroppo si incappa in una serata storta, Di
Lembo e De Sanctis, trascinatori durante il campionato, giocano una
partita scialba, Gaeta si infortuna in uno scontro di gioco e deve
uscire, così si perde e si va a gara 3 dove privi di Gaeta cediamo e
concludiamo comunque a testa alta uno dei campionati più belli di
sempre.
Finito il campionato riappaiono gli spettri di sempre, la società è
fortemente indebitata e ancora una volta la Cestistica rischia di
scomparire (questa volta per sempre). L'impegno per scongiurare la
cosa è unamine, il presidente Starace grazie anche all'aiuto di
tanti, riesce con un grande sforzo a ripianare la situazione, i
debiti vengono saldati e in extremis si iscrive la squadra, la
Cestisca sopravvive... ma questa volta la fine si è evitata veramente per un soffio.
Sul campionato 2006/07 occorre fare una
doverosa premessa, comunque sia andata, tutto ciò che è successo, è
oro colato! Può sembrare assurda questa mia affermazione, non
dimentichiamo però che è un campionato al quale non dovevamo
partecipare... solo il miracolo compiuto in estate ha ridato vita ai
nostri colori...
Il
campionato degli orrori, senza dubbio... orrori, errori, sfortune e
chi più ne ha ne metta. Ancora una volta viene affidato a Vandoni il
compito di comporre la squadra, sin da subito però si capisce che sarà un
parto difficile, sono pochi i giocatori disposti a "rischiare" una
stagione con i nostri colori, i procuratori ci hanno voltato le
spalle, i giocatori "buoni", quelli che fanno la differenza,
vogliono soldi in anticipo... tutti! Naturalmente la cosa è
impossibile, le casse sono vuote e tutto è maledettamente
complicato. Tra mille difficoltà si riesce comunque a mettere
assieme un roster che, almeno sulla carta, dovrebbe salvarsi
agevolmente (anche se ben altri sono i proclami), nonostante sia
l'anno delle 5 retrocessioni. Confermati Rea, Favia e
Naso arrivano da Ribera (b1) Giovanni Montuori (play),
da Marostica (b2) Paolo Rigoni (ala-pivot) e Dragan Zec
(ala), da Catanzaro (b2) Antonio Saccardo (pivot), da Rieti (c2)
Augustin Davico (play), da Cecina (b1) Alessandro Magnani (guardia),
dalla Stella Azzurra Roma (b2) Alessandro Alfarano (pivot) e da
Monopoli (c2) Michele Simone (ala-pivot). Già nel roster vi è
un primo errore, nessuno si è accorto che i prestiti sono 4 contro i
3 previsti dal regolamento e questo inizia a condizionare la
stagione poiché non è possibile schierarli contemporaneamente. Le
sconfitte arrivano a ripetizione e a nulla serve la rescissione
(consensuale) del contratto con Vandoni, Costanzucci va in
panchina ma la musica non cambia, nel frattempo Montuori e
Saccardo tagliano la corda complicando ancora di più la
cosa. Alex Magnani (il migliore dei nostri fino a quel
momento) si infortuna e dovrà saltare molte partite... insomma un
momentaccio... e a livello societario le cose vanno peggio ancora,
casse vuote e conti fatti senza l'oste (dopo il fantastico
campionato precedente si pensava che arrivassero incassi e sponsor a
gogò) fanno pensare al peggio quando finalmente arriva la svolta,
Starace dopo molti tentennamenti, cede ad un gruppo di imprenditori
la società, Michele Calabrese è il nuovo presidente (non
finiremo mai di ringraziare), lo sponsor fa immensi sacrifici
(praticamente c'è da pagare due stagioni in una) e almeno dal punto
di vista economico la situazione si sistema. Purtroppo la stessa
cosa non accade per i risultati e la jella... le sconfitte
continuano e gli infortuni pure, nonostante l'arrivo di Horacio
Bosco (ala) al posto di un deludentissimo Zec e l'arrivo
in panchina di Walter Magnifico, le vittorie si contano col
contagocce, inoltre l'infortunio capitato a Davico si rivela più
grave di quanto sembrava in un primo momento e ancora una volta
bisogna cambiare strategia, al posto del pivot di cui si era alla
ricerca è diventato indispensabile un play... arriva così Mauro
Livio che play non è (ce ne accorgeremo tutti nell'ultima
maledetta azione di Rende) e servirà poco alla causa. Alla fine si
gioca tutto nei play-out e grazie all'impresa compiuta sul campo di
Aprilia si arriva allo spareggio contro Catania. il miracolo della
salvezza è ad un passo, la gara si gioca a Rende e quasi 400 tifosi
con il cure gonfio di speranza partono per la Calabria... e il
miracolo sembra concretizzarsi quando alla fine del terzo quarto
segna + 17 per i neri, la fine di un incubo. L'incubo invece
arriverà da li a pochi minuti, con uno scelleratissimo ultimo quarto
perdiamo partita e serie B2...
Il
campionato 2007/08 è appena iniziato... per tutti è l'anno del
riscatto, del rilancio, finalmente una società solida, un
programma preciso, per ora le cose vanno così così, ma ci sono tutti
i mezzi tecnici, fisici ed economici per far bene...
FORZA
RAGAZZI... FATECI SOGNARE !!!!!!!!
Assieme abbiamo ripercorso i 70 anni di storia del basket
sanseverese: 70 anni di storia travagliata, fatta di momenti di
sconforto e momenti di massima esaltazione, alti e bassi dovuti
soprattutto alle scarse possibilità economiche di una piccola città
del sud. Però la tenacia, la grinta, l'orgoglio e la carica
agonistica hanno compensato tutte le carenza e sono stati, e
probabilmente resteranno, la caratteristica tipica dei gialloneri.
La grossa passione, che il prof. Marcheggiani ha trasmesso
alle successive generazioni, è ben presente in tutti quelli che
hanno davvero amato la Cestistica ed in nome di questa squadra hanno
fatto tanti sacrifici. Sono ben 68 anni di basket a San Severo: una
storia che spesso ha aiutato a far sbiadire le pagine brutte della
nostra città, facendone invece risaltare quelle belle ed
indimenticabili che, siamo certi resteranno sempre nei cuori di
tutti i tifosi gialloneri, quelli veri, che anche se separati da
diversi ceti sociali, da diverse fedi calcistiche, o da diverse idee
politiche, da tanti anni si ritrovano, imperterriti, uniti dal
nostro grido di sempre...
...FORZA NERI !!!